Graziano Tubi - Lecco (IT)

anni Dieci del '900

N° di serie

Posto in più parti sul somiere vi è il numero di serie timbrato a inchiostro:

  • "14299"
Sistema: Pressione Corista: La3 439 Hz (dato fornito dal prestatore)
N° di giochi: 4 giochi + 1/2 soprani + ?
Disposizione fonica
Bassi (dal centro verso sx) Soprani (dal centro verso dx)
  • 1 BASSO
  • 2 FAGOTTO
  • 3 CORNETTA
  • 4 CORNO INGLESE
  • 0 SORDINA
  • 0 TREMOLO
  • 0 FORTE

 

  • 1 FLAUTO
  • 2 CLARINO
  • 3 OTTAVINO
  • 4 OBOE 
  • 0 VOCE CELESTE
  • 0 TREMOLO
  • 0 FORTE
Altri registri:
  • GRAN GIUCO
  • ESPRESSIONE
Estensione: Do1 - Do6 tasteriera traspositrice (72 tasti): -4 1/2 toni +7 1/2 toni Divisione bassi/soprani: Mi3 - Fa3
Accessori:

Tre ginocchiere:

  • quella centrale aziona il gran gioco;
  • quelle laterali le gelosie dei forti nei registri 3 e 4 dei bassi e dei soprani

Maniglie laterali di presa in metallo lavorato.

Sul frontalino dei registri vi sono due inserti per alloggiarvi i porta candele (questi mancanti).

Iscrizioni:

Due medaglioni in metallo che contraddistinguono il costruttore sul frontale dei registri, incastonati ai lati dei pomelli del gran giuoco e dell’espressione:

  • sx: "DITTA | D.G.TUBI | LECCO Italia" 
  • dx:raffigura un pastore suonante col gregge e recita: "Marca depositata"
Proprietà: Collezione privata Gianluca Vergani – Castelleone, CREMONA
Note storiche:

Graziano Tubi (Milano 1825 – Lecco 1904) da studente di giurisprudenza coltiva la passione per le invenzioni, arrivando a vincere un premio all’Esposizione Universale di Parigi del 1867. Sono proprio la passione per la tecnologia e la meccanica che lo porteranno nel 1861 a trasferirsi a Parigi. Qui avrà modo di conoscere i progressi tecnologici compiuti dalle grandi case produttrici di harmonium a pressione (Alexandre in particolare) a cui si ispirerà, almeno all’inizio della sua produzione, scegliendo per i propri strumenti le ance francesi Estève note per la loro prontezza, intonazione e bellezza timbrica. Se all’inizio i suoi modelli si avvicinano per dimensioni e possibilità foniche a quelli francesi, col tempo Tubi si adatta sempre più alle esigenze ‘liturgiche’. La produzione della Ditta G. Tubi, fondata a Milano nel 1860, trasferitasi a Lecco nel 1868, entra in crisi con la Seconda Guerra Mondiale, quando la penuria di materie prime di pregio costringe la produzione ad utilizzare la meno nobile bachelite e pannelli multistrato impiallacciati invece di ebano, avorio e noce massiccio. La produzione cessa definitivamente negli anni ’70; nella memoria di molti organisti rimarrà però il bucolico marchio di fabbrica, applicato a circa 60.000 strumenti prodotti: un pastore che suona uno schalmei circondato dal suo gregge.

Lo strumento, che monta ance originali punzonate “Tubi”, ad oggi (fine ottobre 2019) è suonabile. La meccanica è stata revisionata e i mantici reimpellati. Sonorità molto squillante.