Alexandre et Fils - Parigi (FR)

1856

N° di serie

Impressione a secco sulla copertura interna della mecanica:

  • "3582 | 871"

Impressioni sulla cassa ribaltabile della parte fonica :

  • sulla sx : "Martin"
  • sulla dx : "Alexandre | Breveté"
Sistema: Pressione Corista: La3 437,6 Hz ca. (registro "Percussion ou flûte", rilevato a 17°C)
N° di giochi: 4 giochi + 4 registri meccanici/di modifica
Disposizione fonica
Bassi (dal centro verso sx) Soprani (dal centro verso dx)
  • 1 | Percussion | ou | Cor Anglais (8')
  • 2 | Bourdon (16')
  • 3 | Clairon (4')
  • 4 | Basson (8')
  • 0 | Forté | 3 et 4 (regisro di modifica che apre una gelosia sopra i registri 3 e 4)
  • 1 | Percussion | ou | Flute (8')
  • 2 | Clarinette (16')
  • 3 | Fifre (4')
  • 4 | Hautbois (8')
  • 0 | Forté | 3 et 4 (regisro di modifica che apre una gelosia sopra i registri 3 e 4)
Estensione: Do1-Do6 Tasteriera fissa (61 tasti) Divisione bassi/soprani: Mi3 - Fa3
Accessori:

2 maniglie laterali

Iscrizioni:
  • Targa costruttore centrale tra la tastiera e i registri:
    "Alexandre et Fils | Inventeurs et favteurs, | 39, Rue Meslay, 39, |Paris"

Medaglione centrale posto all'interno del coperchio:

Al centro : "Medaille | de | 1re Classe | G. Viollet | a | Auxerre |Massonet Ed."

  • Sul bordo : "Décernée par le préfet au nom de la ville et du département"
Proprietà: UNIVERSITÀ DI PAVIA - Sistema Museale di Ateneo
Note storiche:

Jacob Alexandre (1804 - 1876) fondò nel 1829 a Parigi un'attività di produzione di fisarmoniche e armoniche. Eduard (1824 - 188), il figlio, prese parte molto presto all'attività del padre che modificò la ragione sociale in "Alexandre et Fils" poi in "Alexandre Père et Fils". L'attività degli Alexandre viene premiata più volte: nel 1849 con medaglia d'argento, nel 1855 con medaglia d'onore e con altre due medaglie d'oro, nel 1889 e nel 1900. Nonostante sia annoverata fra una delle migliori case costruttrici di Francia anche l'Alexandre non sfuggirà all'inesorabile declino dello strumento e dopo due fallimenti, tra gli anni '60 e '70 dell'Ottocento, e un tentativo di rilancio, cesserà definitivamente la produzione nel 1955, proprio cent'anni dopo l'importante riconoscimento.